Questa settimana nel settore tecnologico, dalle affermazioni sulla psicosi indotta dall’intelligenza artificiale alle violazioni della privacy, il ventre molle del settore era in piena mostra. Gli episodi del podcast Uncanny Valley e la copertura di WIRED hanno evidenziato una tendenza inquietante: la tecnologia promette utopia ma spesso offre qualcosa di molto più inquietante. Ecco un’analisi degli sviluppi più sconcertanti.
Psicosi dell’IA e reclami FTC
Questa settimana sono emerse notizie secondo le quali ChatGPT sta portando gli utenti e i loro cari in stati simili alla psicosi. La Federal Trade Commission (FTC) ha ricevuto denunce da parte di individui che affermavano che il chatbot basato sull’intelligenza artificiale aveva innescato crisi di salute mentale. Ciò solleva seri interrogativi sull’impatto psicologico di un’intelligenza artificiale sempre più simile a quella umana, soprattutto per gli utenti vulnerabili.
Il racconto del perdente di Palantir
La recente intervista del CEO di Palantir, Alex Karp, ha rivelato la convinzione che la sua azienda, nonostante i suoi controversi legami con la sorveglianza governativa, sia in realtà la perdente nel mondo della tecnologia. Questo quadro evidenzia la tendenza del settore a ridefinire le dinamiche di potere e a giustificare pratiche discutibili con il pretesto dell’innovazione.
Violazione dei dati del DHS e problemi di privacy
Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale (DHS) ha raccolto illegalmente dati sui residenti di Chicago per mesi, sollevando immediate preoccupazioni sulla privacy. Ciò sottolinea una tendenza crescente: le agenzie governative abusano della tecnologia per la sorveglianza, spesso senza che il pubblico ne sia a conoscenza o abbia il consenso.
La promessa mancata della Scuola Alpha
La Alpha School di Brownsville, in Texas, ha promesso un modello educativo basato sulla tecnologia: software al posto degli insegnanti e sorveglianza costante. I genitori inizialmente accettarono, solo per tirare fuori i loro figli, rendendosi conto che l’esperimento era più distopico che progressista. Il fallimento dell’Alpha School costituisce un chiaro avvertimento: sostituire l’interazione umana con la tecnologia nell’istruzione può rivelarsi controproducente.
La bolla dell’intelligenza artificiale: paralleli storici
Secondo l’ospite Brian Merchant di Uncanny Valley, l’intelligenza artificiale mostra i classici segni di una bolla economica. L’eccessiva pubblicità, l’esuberanza irrazionale e i modelli di crescita insostenibili suggeriscono che si profila un potenziale crollo. Non si tratta solo di rischio finanziario; Il crollo dell’hype sull’intelligenza artificiale potrebbe infrangere la fiducia del pubblico nel settore.
Il lato oscuro dell’innovazione tecnologica
Dai giochi di poker hackerati alla manipolazione del fandom in politica, le storie di questa settimana dimostrano quanto velocemente la tecnologia possa essere utilizzata come arma. Anche strumenti apparentemente innocui come i GPT personalizzati (utilizzati dal CEO di The Atlantic per migliorare i tempi di esecuzione) sottolineano una più ampia ossessione per l’ottimizzazione ad ogni costo.
Il futuro dell’intelligenza artificiale: un universo cinematografico?
Un creatore, Josh, sta costruendo “Neural Viz”, un universo cinematografico interamente generato dall’intelligenza artificiale. Sebbene intrigante, ciò solleva interrogativi sul futuro dell’arte, del lavoro e sulla possibilità che i contenuti generati dall’intelligenza artificiale finiranno per sopraffare la creatività umana.
I titoli della settimana rivelano uno schema ricorrente: l’instancabile ricerca dell’innovazione da parte della tecnologia spesso va a scapito dell’etica, della privacy e del benessere mentale. Il confine tra progresso e pericolo si sta sfumando e le conseguenze si stanno già facendo sentire.



















































